Paracadutismo, da scelta militare a sport estremo

La disciplina del paracadutismo è nata come strumento militare poiché l’utilizzo di truppe d’assalto dal cielo può aiutare gli eserciti a raggiungere zone nascoste addentrandosi così tra le linee nemiche senza aver bisogno di far atterrare gli aerei in territori pericolosi e ben difesi.

Negli anni, questa disciplina si è trasformata in uno sport e passatempo che sempre più persone desiderano praticare.

Alessandro Tandura fu il primo paracadutista della storia e completò il famoso lancio nel 1918 toccando terra nelle vicinanze di Vittorio Veneto. I materiali usati all’epoca rendevano l’utilizzo del paracadute precario e inaffidabile ma con anni di ricerca tecnologica si è arrivati a creare tele super resistenti che garantiscono la completa efficacia dello strumento di volo.

Gli skydiver sono sempre dotati di due paracaduti, il primo è quello principale che viene usato in condizioni normali mentre il secondo è di riserva e collegato a uno speciale sistema di sicurezza che ne consente l’apertura automatica in caso vengano rilevati problemi durante la discesa.

A oggi, il paracadutismo sportivo si divide in diverse discipline che vanno dal classico lancio dall’aereo alle competizioni indoor freestyle e di gruppo.

Per iniziare a lanciarsi, bisogna completare un corso apposito e ottenere i brevetti necessari oltre a dover partecipare ad un determinato numeri di lanci, prima in tandem e poi guidati con istruttori professionisti. Dopo aver superato gli esami e aver dimostrato di conoscere tutte le tecniche necessarie, si potrà richiedere una licenza da paracadutisti e iniziare a praticare lanci in solitaria.

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