Che sia indoor o tradizionale, per i suoi tanti appassionati lo skydiving è una passione totalizzante, e pensare di rimanere a terra per periodi più o meno prolungati può avere un effetto davvero visibile sul benessere psicofisico di questi atleti dell’aria.
In particolare pensiamo a coloro che decidono di programmare un intervento – poco importa se invasivo o no – e che in questo momento si domandano quali siano i tempi medi di recupero dopo i quali si può tornare a lanciarsi senza rischiare di cancellare i vantaggi dell’operazione cui ci si è sottoposti.
Donne e skydiving: quali attività sono consentite?
Posto che i tempi di convalescenza di ognuno di noi dipendono dalla condizione fisica di ognuno, dalle proprie caratteristiche e, non da ultimo, dal tipo di intervento che si intende affrontare, in questo focus vogliamo occuparci nello specifico del ritorno alla pratica sportiva da parte delle donne, che costituiscono una fetta consistente delle praticanti di skydiving, paracadutismo e altri sport dell’aria.
Uno degli interventi più frequenti fra quelli programmati è quello per l’aggiunta di protesi di silicone al seno e il periodo immediatamente successivo alla mastoplastica prevede l’inserimento di cannule per il drenaggio che vengono rimosse durante la convalescenza. Per questo motivo i chirurghi, così come i produttori di impianti come i leader del settore a livello europeo, Motiva, sconsigliano di tornare a praticare sport nelle prime settimane dopo l’appuntamento col bisturi.
Non solo l’esercizio fisico può ostacolare la corretta cicatrizzazione dei tessuti, ma può creare dolore (e danni!) dove insistono i punti di sutura e dove si trovano i tubicini dei drenaggi stessi.
Anche se può sembrare di non usare particolarmente i muscoli attorno al seno nella vita di tutti i giorni, in realtà i pettorali sono stimolati in maniera costante anche semplicemente per portare la spesa, muovere oggetti in casa o al lavoro e così via. Per questo le sollecitazioni non devono essere eccessive e vanno fatte in maniera graduale.
Sarete d’accordo con noi: la pressione dell’aria durante un lancio non rientra in questa categoria, ed è per questo che sono consentiti, almeno in una fase iniziale, solo sport come la cyclette o la camminata veloce, sia all’esterno che indoor su un tapis roulant, a patto di non muovere troppo braccia e tronco. I movimenti in questo frangente non dovrebbero includere rotazioni o allungamenti, consigliano i professionisti di Motiva, per cui anche gli esercizi a base di yoga o ginnastica posturale andrebbero evitati, o quantomeno limitati a quelli che si concentrano solo sulle gambe.
In genere (e, torniamo a sottolinearlo: il vostro medico potrebbe avere idee diverse!) le ragazze e le donne che praticano sport dell’aria sono autorizzate a tornare a lanciarsi dopo un periodo all’insegna della cautela che si aggira sui due mesi. Anche in quel caso, i pareri di chirurghi, produttori di impianti come Motiva e veterane è unanime: un ottimo reggiseno sportivo è fondamentale prima di indossare tute e attrezzature, e bisogna sforzarsi di evitare che cinghie e altri apparati possano strofinare l’area pettorale.